Ci piace stare in cerchio, ci piace raccontarci storie, ci piace cantare, suonare il tamburo, approfondire le caratteristiche delle antiche civiltà, sentire profondamente la connessione, quell'energia magica che si sente quando si decide, fra donne, di regalarsi uno spazio magico, ma sappiamo che tutto questo senza un vero impegno di riduzione dell'impronta ecologica di ognuna lascia una traccia a metà nei nostri cuori e nelle pratiche che seguiranno i nostri passi dal giorno seguente la fine dell'Incontro.
Nello spazio del tardo pomeriggio del sabato abbiamo quindi scelto di offrire diverse possibilità:
- una passeggiata nei dintorni perché il camminare insieme mostra ad ognuna la verità propria e di ogni altra, perché la Terra brama sentire la carezza dei nostri piedi, perché il camminare "fuori" manifesta la meraviglia del dentro;;
- un laboratorio sull'autoproduzione del sapone perché imparando a fare le cose autonomamente riduciamo gli spostamenti di merci, la necessità di imballaggi, oltre a riuscire ad apprezzare il valore di ciò che troviamo nei mercatini dove espongono gli artigiani che vivono vicino a noi;;
- uno spazio di racconto di libri, quelli che ognuna ha amato, quelli che abbiamo scritto da sole o insieme ad altre perché poco come i libri ha il potere di cambiare le vite o anche solo il modo di guardarle;
- la possibilità di imparare a filare la lana e a tessere perché la filatura e la tessitura sono metafore corporee delle infinite spirali che ci attraversano, perché in quel tempo sospeso fra il caos e l'ordine che dà la forma al filo e alla tela vivono i misteri delle Moire, delle triplici Dee, perché si può meditare creando bellezza.
Di seguito i dettagli sul laboratorio sul sapone, presto altri.
Nello spazio del tardo pomeriggio del sabato abbiamo quindi scelto di offrire diverse possibilità:
- una passeggiata nei dintorni perché il camminare insieme mostra ad ognuna la verità propria e di ogni altra, perché la Terra brama sentire la carezza dei nostri piedi, perché il camminare "fuori" manifesta la meraviglia del dentro;;
- un laboratorio sull'autoproduzione del sapone perché imparando a fare le cose autonomamente riduciamo gli spostamenti di merci, la necessità di imballaggi, oltre a riuscire ad apprezzare il valore di ciò che troviamo nei mercatini dove espongono gli artigiani che vivono vicino a noi;;
- uno spazio di racconto di libri, quelli che ognuna ha amato, quelli che abbiamo scritto da sole o insieme ad altre perché poco come i libri ha il potere di cambiare le vite o anche solo il modo di guardarle;
- la possibilità di imparare a filare la lana e a tessere perché la filatura e la tessitura sono metafore corporee delle infinite spirali che ci attraversano, perché in quel tempo sospeso fra il caos e l'ordine che dà la forma al filo e alla tela vivono i misteri delle Moire, delle triplici Dee, perché si può meditare creando bellezza.
Di seguito i dettagli sul laboratorio sul sapone, presto altri.