C'è qualcosa di difficile nelle relazioni fra donne. C'è qualcosa nella nostra storia che ci è rimasto addosso, c'è un ricordo indelebile nelle nostre cellule che racconta di tradire ed essere tradite, di parlare e di tacere, di rischiare la vita per il solo essere autentiche, dello stare tutt'ora a fatica sul filo del crinale fra integrità e perdita di sé. Credo che sia questa la profonda motivazione della difficoltà che si incontra nel collaborare, nell'andare per mano, nel fidarsi e affidarsi incondizionatamente fra donne. Nello stesso tempo sono convinta che lottare contro questa attitudine istintiva e profondamente fondata abbia una grande valenza politica. Proprio in questi giorni mi sono trovata ad affrontare un difficile colloquio con la Sindaca della città in cui vivo con altre donne che come me (ma non sempre con me) hanno fatto percorsi di consapevolezza sul sacro femminile e ho potuto notare come il loro atteggiamento verso l'autorità (rappresentata anche dal dirigente maschio del settore Scuola) fosse completamente diverso, critico, propositivo e disincantato rispetto ad altre situazioni anche lavorative in cui mi sono accorta di non poter sempre contare sulle donne che stavano al mio fianco.
Ecco perché continuo a credere nell'importanza di fare cose insieme, di costruire occasioni di collaborazione fra le donne che tengono in vita Tende Rosse e Cerchi di Donne anche con altre donne che comunque portano avanti un'idea di sacralità del corpo femminile che ancora fatica a farsi realtà nei corpi, nei cuori e nelle menti delle donne con cui ci troviamo a relazionarci tutti i giorni.
Nei prossimi mesi avremo modo di sentire che camminiamo tutte nella stessa direzione, anche se su sentieri diversi, partecipando e sostenendoci a vicenda nell'ambito dell'International Red Tent Day.
Chiedo a tutte e ad ognuna di fare una cosa semplice ma per nulla scontata: condividere nelle proprie pagine e nelle proprie newsletter l'evento nazionale e gli eventi via via pubblicati dalle altre Tende Rosse e Cerchi di Donne. E' solo il primo semplice passo ma già quello dà ad ognuna l'idea del calore che ci circonda, della nostalgia che ci invade il cuore e l'anima appena abbiamo di nuovo esperienza di qualcosa che era vero per noi e per i nostri corpi non poi tanto tempo fa, della solidarietà, della sorellanza di cui godiamo nei nostri cerchi ma facciamo fatica ad allargare a tutte le donne in cammino (e a tutte le donne in generale).
Ci saranno poi altre occasioni di collaborazione che vi prego di valutare, anche come strumenti di condivisione della leadership sull'onda di ciò che abbiamo concluso all'incontro di maggio a Saviore.
Una è il progetto Le Signore del GIoco: sette incontri per sette archetipi, tre donne delle tre età della donna che faciliteranno il riappropriarsi profondo del mito da parte di donne disponibili a mettersi in gioco prendendosi pienamente la responsabilità della propria esperienza e di quella di ogni altra. Già abbiamo la disponibilità di diverse Astute Vegliarde che vi chiamano ad essere parte di un racconto che sia antico e nuovo, che sia voce, corpo, immagine. (Per essere parte di questo progetto scrivere a [email protected])
L'altro è una Festa del Passaggio: tredici ragazze, tredici madri e le donne che vorranno accompagnarle costruiranno insieme un fine settimana dedicato alla sacralità della trasformazione del corpo femminile e della sua ciclicità. Anche in questo caso vi viene richiesto di condividere l'esperienza, la saggezza, la conoscenza che finora avete acquisito nel vostro lavoro con le donne e fra le donne senza che ci sia qualcuna a primeggiare, senza che ci sia una leadership identificabile, un vero e profondo cerchio che accoglie le nuove donne (e anche quelle vecchie che abbiano voglia di celebrare la loro ciclicità) nella convinzione che c'è una profonda saggezza condivisa, che ognuna porta una ricchezza inestimabile dentro di sé e che il ruolo di chi riesce a vederla, di chi la riconosce, di chi la valorizza è quello di permetterle di uscire nella sua unicità, non semplicemente di specchiarsi nell'altrui meraviglia. Tutto il lavoro di consapevolezza non può che restare limitato se non si dimostra nella relazione con l'altra e con le altre e nel cerchio in primo luogo.
Il luogo che stiamo immaginando è intorno al Lago di Bolsena, da sempre riconosciuta e riconoscibile metafora del grembo femminile e del suo potere. Il tempo è la prima Luna Nuova dopo l'Equinozio di Primavera, il fine settimana 13-15 aprile. (Per essere parte di questo progetto scrivere a [email protected]).
Ecco perché continuo a credere nell'importanza di fare cose insieme, di costruire occasioni di collaborazione fra le donne che tengono in vita Tende Rosse e Cerchi di Donne anche con altre donne che comunque portano avanti un'idea di sacralità del corpo femminile che ancora fatica a farsi realtà nei corpi, nei cuori e nelle menti delle donne con cui ci troviamo a relazionarci tutti i giorni.
Nei prossimi mesi avremo modo di sentire che camminiamo tutte nella stessa direzione, anche se su sentieri diversi, partecipando e sostenendoci a vicenda nell'ambito dell'International Red Tent Day.
Chiedo a tutte e ad ognuna di fare una cosa semplice ma per nulla scontata: condividere nelle proprie pagine e nelle proprie newsletter l'evento nazionale e gli eventi via via pubblicati dalle altre Tende Rosse e Cerchi di Donne. E' solo il primo semplice passo ma già quello dà ad ognuna l'idea del calore che ci circonda, della nostalgia che ci invade il cuore e l'anima appena abbiamo di nuovo esperienza di qualcosa che era vero per noi e per i nostri corpi non poi tanto tempo fa, della solidarietà, della sorellanza di cui godiamo nei nostri cerchi ma facciamo fatica ad allargare a tutte le donne in cammino (e a tutte le donne in generale).
Ci saranno poi altre occasioni di collaborazione che vi prego di valutare, anche come strumenti di condivisione della leadership sull'onda di ciò che abbiamo concluso all'incontro di maggio a Saviore.
Una è il progetto Le Signore del GIoco: sette incontri per sette archetipi, tre donne delle tre età della donna che faciliteranno il riappropriarsi profondo del mito da parte di donne disponibili a mettersi in gioco prendendosi pienamente la responsabilità della propria esperienza e di quella di ogni altra. Già abbiamo la disponibilità di diverse Astute Vegliarde che vi chiamano ad essere parte di un racconto che sia antico e nuovo, che sia voce, corpo, immagine. (Per essere parte di questo progetto scrivere a [email protected])
L'altro è una Festa del Passaggio: tredici ragazze, tredici madri e le donne che vorranno accompagnarle costruiranno insieme un fine settimana dedicato alla sacralità della trasformazione del corpo femminile e della sua ciclicità. Anche in questo caso vi viene richiesto di condividere l'esperienza, la saggezza, la conoscenza che finora avete acquisito nel vostro lavoro con le donne e fra le donne senza che ci sia qualcuna a primeggiare, senza che ci sia una leadership identificabile, un vero e profondo cerchio che accoglie le nuove donne (e anche quelle vecchie che abbiano voglia di celebrare la loro ciclicità) nella convinzione che c'è una profonda saggezza condivisa, che ognuna porta una ricchezza inestimabile dentro di sé e che il ruolo di chi riesce a vederla, di chi la riconosce, di chi la valorizza è quello di permetterle di uscire nella sua unicità, non semplicemente di specchiarsi nell'altrui meraviglia. Tutto il lavoro di consapevolezza non può che restare limitato se non si dimostra nella relazione con l'altra e con le altre e nel cerchio in primo luogo.
Il luogo che stiamo immaginando è intorno al Lago di Bolsena, da sempre riconosciuta e riconoscibile metafora del grembo femminile e del suo potere. Il tempo è la prima Luna Nuova dopo l'Equinozio di Primavera, il fine settimana 13-15 aprile. (Per essere parte di questo progetto scrivere a [email protected]).